La "Grande Casa" era abitazione e palazzo di rappresentanza dove il faraone viveva con i familiari e la corte. Tra i familiari, oltre le tre regine (la "madre del re", le "spose del re" e la "grande sposa del re", genitrice degli eredi al trono), vanno considerate anche le concubine con i numerosi figli, i parenti del re che venivano chiamati gli amici intimi del faraone, i figli dei sovrani alleati, chiesti da Tebe come ostaggi, e alcuni funzionari che si erano resi indispensabili nellΓÇÖamministrazione o distinti nelle campagne militari. La corte, come la intendiamo oggi, comprendeva sia gli addetti alle regali persone (maggiordomi, camerieri, parrucchieri e profumieri, manicure, medico ecc.), sia gli artigiani al loro servizio (scultori, mobilieri, orefici, sarti ecc.). Non mancavano poi le nobili dame, mogli di alti dignitari, che formavano una vera e propria confraternita sotto la protezione di Hator, la dea-vacca nutrice di re. Il faraone era figura intoccabile e remota, anche per i cortigiani che si contendevano il pi├╣ piccolo segno di considerazione e che lottavano per ottenere un qualsiasi titolo onorifico, pur vuoto di significato. Il dio-re manteneva poi un distacco assoluto dai sudditi e appariva in pubblico soltanto durante le grandi cerimonie, codificate da un rigido cerimoniale.
